Boys Don’t Cry compie 20 anni. Un film cult per il mondo LGBT

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Domani saranno 20 anni esatti dalla prima di Boys Don’t Cry nei cinema, un film che ha fatto la storia del mondo LGBT raccontando una storia vera. Un film vincitore di vari premi, sulla storia di Brandon Teena, che fece scalpore negli anni ‘90, tanto da ispirare anche un documentario.

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Un film che costò pochissimo, in confronto ai grandi colossal di Hollywood, appena 2 milioni, ma che fu capace di vincere l’Oscar per la miglior attrice protagonista, il Golden Globe, l’Independent Spirit Award, il Satellite Award e il National Board of Review Award.

L’attrice Hilary Swank divenne una celebrità, al primo lavoro della regista e sceneggiatrice Kimberly Peirce, e il film fece conoscere a tutto il mondo la storia dell’omicidio di Teena Brandon, violentata e uccisa da due balordi solo perché voleva sottoporsi al cambio di sesso.

La storia

Per chi non conoscesse il film, e la storia su cui è basato, Teena Ranea Brandon nacque donna, ma voleva diventare uomo, tanto che fin da piccola preferì travestirsi e far credere di essere un ragazzo. Purtroppo subì, assieme a sua sorella, gli abusi sessuali di un parente, e venne cresciuta dalla mamma e dai nonni, essendo orfana del padre.

La ragazza si trasferì da Lincoln, nel Nebraska, a Falls City, dove avvenne la violenza e l’omicidio. La ragazza si faceva chiamare Brandon Teena, e fece credere ai suoi nuovi amici di essere un uomo. Non scelse le persone giuste, purtroppo, legandosi a degli ex galeotti e balordi, e dopo un arresto però, venne messa nella sezione femminile.

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Questo scatenò la furia di due dei suoi amici balordi, che la vessarono e poi violentarono e uccisero. La storia suscitò una forte eco in America, mentre in Europa passò sotto silenzio, essendo una vicenda molto americana.

Brandon Teena dichiarò ai suoi amici, prima di morire, di volersi operare per diventare uomo. Assieme a lei furono uccisi due suoi amici, che la difesero contro gli stesso balordi che conoscevano.

A 20 anni dalla prima, la regista tira le somme di un film che fece storia, incassando 11 milioni di dollari negli Stati Uniti, nonostante venne proiettato in solo poco più di 40 sale.

Ma fu anche il film dell’incredibile recitazione dell’allora sconosciuta Hillary Swank, che oggi viene ricordata proprio per un’interpretazione magistrale in un ruolo allora molto scomodo.

La Peirce la ricorda come perfetta, forse l’unica, allora, in grado di ricoprire quel ruolo. In particolare perché da etero, doveva interpretare un ruolo transgender. Forse oggi i tempi sono maturi, per far recitare i transgender, ma all’epoca non era estattamente così, tanto che non esisteva nemmeno la parola per indicarli.

Secondo la regista, soltanto la Swank avrebbe potuto esprimersi così bene nel ruolo, e all’epoca fu la scelta migliore.