In un’intervista pubblicata ieri su La Repubblica, l’ex governatore della Regione Lazio, Piero Marrazzo vuole mettere la parola fine alle vicende personali legate agli incontri con transessuali in via Gradoli a Roma, che gli hanno costato credibilità come uomo, padre, marito e politico:
Quella persona non era “la mia fidanzata” come è stato scritto. Mi era capitato in passato di avere rapporti con prostitute, come a volte agli uomini accade – specie se oberati dal dovere di essere all’altezza delle aspettative, pubbliche e private. So che non è bello da sentire e non è facile da dirsi, ma una prostituta è molto rassicurante. È una presenza accogliente che non giudica. I transessuali sono donne all’ennesima potenza, esercitano una capacità di accudimento straordinaria. Mi sono avvicinato per questo a loro. È, tra i rapporti mercenari, la relazione più riposante. Io non sono omosessuale. Ho amato solo donne. Moltissimo, e con frequente reciprocità. Dai transessuali cercavo un sollievo legato alla loro femminilità. Il fatto che abbiano attributi maschili è irrilevante nel rapporto, almeno nel mio caso. Non importa, non c’è scambio su quel piano. È il loro comportamento, non la loro fisicità, quello che le rende desiderabili. Ma temo che ogni parola possa suonare come una giustificazione: non è quello che voglio. Quando sei padre le scelte in questo ambito, giuste o sbagliate che siano, se date in pasto alla pubblica opinione fanno male non a te ma ai tuoi figli. È questo che non mi perdonerò mai.
Possiamo ritenere definitivamente chiusa questa brutta pagina di gossip di quart’ordine? Ancora a denigrare la gente per chi si porta a letto?! Smettiamola su…