Cosa c’è di male, che due uomini mano nella mano, diventino i protagonisti assoluti di un manifesto pubblicitario? Per Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Famiglia, la proposta commerciale del gruppo d’arredamento più all’avanguardia del pianeta viola la nostra Costituzione:
Credo che molti clienti dell’Ikea non lo riterranno gradevole. La campagna pubblicitaria è contro la nostra Costituzione, offensiva, di cattivo gusto. L’Ikea è libera di rivolgersi a chi vuole e di rivolgere i propri messaggi a chi ritiene opportuno. Ma quel termine ‘famiglie’ è in aperto contrasto contro la nostra legge fondamentale che dice la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio, ed è usata in quella pubblicità in polemica contro la famiglia tradizionale, considerata datata e retrograda. A noi piacerebbe una campagna pubblicitaria che dicesse ‘siamo aperti all’ intera comunità.
Non sono mancate le risposte irritate del mondo politico. Ignazio Marino, senatore del Pd, ha commentato visibilmente infastidito:
I ministri e i sottosegretari di questo governo hanno una idea davvero bizzarra delle priorità del Paese, dei diritti civili e delle politiche per la famiglia. Carlo Giovanardi sta portando avanti una crociata su una campagna pubblicitaria, ma cosa ha fatto il governo per sostenere le famiglie?
Dello stesso parere Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, che si è limitato a dire:
Nemmeno alla vigilia di Pasqua Carlo Giovanardi, sottosegretario alla famiglia, sa contenere la sua frustrazione per il fatto che la sua delega sulla famiglia non ha a disposizione nemmeno un euro. Sono dichiarazioni pericolose e aggressive che rischiano di alimentare quel clima di omofobia che porta poi a violenze e insulti contro gay, lesbiche e trans, non ultima quella nei confronti di Paola Concia.
Ci va giù pesante anche Franco Grillini, esponsabile diritti civili e associazionismo dell’Italia dei Valori:
L’ineffabile sottosegretario alla famiglia del governo del Bunga Bunga, ci rifila la sua filosofia moraleggiante. La verità è che nel resto d’Europa sono state varate norme che riconoscono tutte le forme familiari: dal Pacs alle unioni civili, ai matrimoni gay.