Per essere assunti come dirigente tecnico all’Aler di Brescia, azienda pubblica che gestisce le case popolari, bisogna fornire dettagliatamente qualsiasi informazione sulla propria vita sessuale (esperienze con persone dello stesso sesso, problemi e disturbi mentali). La denuncia arriva da Mirko Lombardi, segretario cittadino di Sel nonché consigliere di amministrazione dell’Aler stessa, che ha reso note le domande del test a risposta multipla formulato dalla società Cispel Lombardia per la selezionare dei candidati (Fonte Il Giornale di Brescia+Virgilio):
Proprio da un candidato sono venuto a conoscenza delle modalità di selezione, vietate dalla legge italiana secondo il decreto del 9 luglio 2003 sull’Attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e condizioni di lavoro. Si tratta di test che indagano profondamente nella privacy, utilizzati per indagini cliniche sullo stato di salute di un paziente, non pertinenti quindi con la valutazione che doveva essere fatta.
Il presidente dell’Aler, Ettore Isacchini, respinge ogni accusa:
Si tratta di una cosa di banalità assoluta. Una verifica non si nega a nessuno. Ma non bisogna confondere un test psicologico e con un test omofobico.
Dal canto suo, Lombardi rispedisce le giustificazione al mittente:
Bisogna evitare che Cispel commetta ancora guai di questa natura. Se il presidente Ettore Isacchini non denuncerà entro alcuni giorni il fatto alla Procura, ci penserò io.