Giornata Mondiale Omofobia 2011, Giorgio Napolitano: “Occorre denunciare con fermezza gli atti di bullismo anti-gay”

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Giornata Mondiale Omofobia 2011, Giorgio Napolitano: "Occorre denunciare con fermezza gli atti di bullismo anti-gay" Cultura Gay Per celebrare degnamente la Giornata contro l’omofobia e la transfobia, Giorgio Napolitano ha voluto lanciare un messaggio di solidarietà alla comunità lgbt italiana (Fonte Qn):

E’ inammissibile in società socialdemocratiche adulte l’ostentazione in pubblico di atteggiamenti di irrisione nei confronti degli omossessuali. Invito non sottovalutare il rischio che l’abitudine all’uso nel discorso pubblico di allusioni irriverenti, lesive della dignità delle persone, contribuisca a nutrire il terreno sul quale l’omofobia si radica. Sono inaccettabili episodi di impudente aggressività e intolleranza si verificano con frequenza preoccupante. Manifesto la mia preoccupazione per il persistere di discriminazioni e comportamenti ostili nei confronti di persone con orientamenti sessuali diversi, atteggiamenti che contrastano con i dettami della nostra Costituzione. Occorre denunciare e contrastare in tutte le sedi, e soprattutto in quella politica, con costanza e con fermezza le aggressioni fisiche, gli atti di bullismo, le preoccupazioni verbali. La battaglia contro l’omofobia e le discriminazioni che ne derivano non deve essere condotta solo ad opera di meritorie avanguardie, ma deve divenire un ben più vasto impegno civile.

Anche il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, ha espresso la sua preoccupazione per l’emergenza omofobia e chiede, a gran voce, una legge che punisca i reati contro gli omosessuali:

Credo che il paese sia pronto a dotarsi di una legge contro l’omofobia. Ora e’ il Parlamento a dovere fare la sua parte ed a portare a termine, senza steccati, questo percorso di civilta’. In passato intorno a questi argomenti e’ stato purtroppo commesso un errore: utilizzarli per battaglie ideologiche di una parte politica contro l’altra. Anche grazie all’atteggiamento di Paola Concia, questa fase mi appare superata siamo riuscite a fare comprendere che avanzare su questi temi vuol dire far avanzare il paese nel suo complesso. Nel Pdl mi auguro si apra uno spiraglio ed io ci sto lavorando. Sono abbastanza ottimista, anche se poi bisognera’ vedere alla prova dei fatti come ciascuno di noi si rapportera’ ad una modifica legislativa cosi’ importante.

Anche il Presidente del Senato, Renato Schifani si è unito ai cori friendly dell’ultima ora:

Desidero ribadire la condanna piu’ ferma a nome mio e dell’Assemblea di Palazzo Madama, per qualsiasi episodio di intolleranza, specialmente se legato all’orientamento di genere. I principi dell’inviolabilita’ della persona e del rispetto della dignita’ umana sono alla base della nostra Carta Costituzionale e la difesa di questi valori fondamentali deve essere al centro della nostra azione politica e istituzionale fino a quando ogni discriminazione di qualsiasi natura non cessera’ del tutto.

Gianfranco Fini, presidente della Camera, ha detto:

L’omofobia deve essere combattuta a livello culturale, rimuovendo quel pregiudizio ancora molto diffuso che impedisce agli omosessuali di vivere nella vita i loro diritti fondamentali. Mi auguro che ci sia la necessaria convergenza di tutte le forze politiche democratiche, perche’ il rispetto della dignita’ della persona umana rappresenta un caposaldo di autentica civiltà.

E la chiosa di Paolo Patanè, presidente Arcigay:

L’omofobia e la transfobia sono odio e l’odio è disgusto. E’ davvero possibile che in Italia l’odio e il disgusto continuino ad essere norma che esclude, discrimina, umilia e rinchiude milioni di persone e le loro famiglie nello specchio di una vita falsata e irreale? Questo è l’anno di Europride, il più grande evento lgbt del Continente, dall’1 all’11 giugno qui a Roma. E’ il momento giusto per dimostrare che Roma e l’Italia sono autenticamente e culturalmente europee. Il Parlamento raccolga finalmente i segnali provenienti dalla società, dalle sentenze dei tribunali, dalla scienza, dall’università, dalle imprese, dalla vita delle persone omosessuali e transessuali.

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