Paola Concia si dimette da relatrice del testo anti-omofobia

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Paola Concia si dimette da relatrice del testo anti-omofobia Cultura Gay Dopo la sonora bocciatura in Commissione di Giustizia della Camera (incassando comunque il voto favorevole di Mara Carfagna), Paola Concia ha tentato di apportare delle modifiche al testo originale del disegno di legge anti-omofobia, estendendo che l’aggravante non solo a chi commetteva reati contro omosessuali e transessuali, ma anche nei confronti di categorie più deboli come gli anziani e i disabili. Un cambiamento che non è piaciuto alla maggioranza come specificato da Enrico Costa, capogruppo in commissione del Pdl:

Questa nuova proposta ci piace di più, ma non ci convince del tutto. Per questo, ora che questo tema andrà in aula, lavoreremo a una sua correzione. Non si può prendere una norma europea e appiccicarla come un francobollo alla legislazione italiana.

Fallito, quindi, ogni tentativo di mediazione da parte della deputata Pd (Fonte Repubblica):

E’ un ulteriore gesto di apertura, dopo quasi mille giorni di discussioni e confronti. Ho cercato di recepire le loro istanze e i loro commenti, laddove in pratica sostengono che il testo avrebbe dovuto tutelare anche altre categorie di persone. Presentando il cosiddetto Concia-tris avevo anche invitato Pd e Pdl a ritirare ogni emendamento. Volevo davvero cercare di trovare un testo condiviso, che recepisse la normativa europea. Avevo offerto al Pdl di astenersi, e di arrivare alla Camera con questo testo. Ma non c’è stato niente da fare.

Di fronte a quell’ennesimo gesto di chiusura da parte del PDL e alleati, la Concia si è dimessa da relatrice:

Ci ho messo tutta l’energia positiva che ci potevo mettere. Mi sono spesa in prima persona, e ho avuto l’appoggio del partito, che mi è stato al fianco. La mia battaglia continua, per me e per tutto il Pd. Ribadisco a tutti i parlamentari la mia disponibilità a trovare un testo condiviso. Serve una legge che adesso cercherà ancora una volta di spiegare, di convincere e di mediare.

In aula, dunque, il prossimo 23 maggio, sarà presentato il testo messo a punto da Antonello Soro (Pd) con la possibilità, per maggioranza e opposizione, di presentare emendamenti per modificarlo. Ma il responsabile Giustizia del Pd, Andrea Orlando, non riesce a convincersi del triste verdetto:

La cosa inspiegabile è che loro alla Camera assicurano di volerlo cambiare ‘in meglio’, ma qui in Commissione hanno votato, invece, gli emendamenti soppressivi. Perché?

Dario Franceschini, presidente dei deputati del Pd, ha commentato:

Il voto di questa mattina contro il testo sui reati discriminatori sull’omofobia, anche nel testo modificato, e’ semplicemente incomprensibile e contraddice fiumi di parole spesi dagli esponenti della destra per condannare i numerosi episodi di cronaca e l’impegno ad approvare un legge. Lunedi’ il provvedimento andra’ comunque in aula e in giugno al voto nella quota di calendario riservata al Partito Democratico. E in aula non saranno piu’ possibili ipocrisie e il voto sara’ un momento di chiarezza.

Sul suo blog, l sottosegretario alla presidenza del Consiglio e leader di Forza del Sud Gianfranco Miccichè ha scritto:

La bocciatura, da parte della commissione Giustizia, del ddl sull’omofobia non mi sembra un segnale positivo da parte della maggioranza, la quale questa volta avrebbe fatto meglio a mettere da parte pregiudizi, prese di posizione preconcette e teorie giuridicocostituzionali più o meno infondate e a votare un testo di legge che tende a colpire, con l’asprezza che è dovuta, i reati commessi contro omosessuali e transessuali. Ha ragione il Ministro Carfagna: si è persa un’occasione. L’ha persa il Pdl, forse anche questa volta imbrigliato dall’estremismo della Lega. L’ha persa la maggioranza, che avrebbe potuto dare un segnale importante di maturità, cioè di capacità di andare oltre le appartenenze, specie quando in ballo ci sono temi che travalicano, devono travalicare i confini della geografia politica. Ma, soprattutto l’ha persa il nostro Paese, che questa legge renderebbe un Paese un po’ più civile e forse un po’ meno bigotto. Una legge che colpisce più duramente gli atti illeciti commessi contro una categoria di persone effettivamente a rischio più degli altri non può che essere accolta favorevolmente da tutti, perché è una legge buona, dalla parte del più debole e per nulla in contrasto con la nostra costituzione o col diritto penale, non potendosi il principio d’eguaglianza ragionevolmente dirsi disatteso nel momento in cui sia prevista una tutela più forte per una fascia più debole. Auspico un po’ di buon senso: questo è l’appello che sento di rivolgere, in vista del voto alla Camera, a tutte le forze politiche, affinché si mettano da parte isterismi ed estremismi, e, almeno per una volta, ci si possa confrontare civilmente e ragionare nell’esclusivo interesse della nostra società. Noi di Forza del Sud voteremo a favore della legge!

Ettore Martinelli, della segreteria del Pd, responsabile Diritti civili:

Il governo Berlusconi e’ imbarazzante. Ci avvicina alle dittature africane e ci allontana dall’Europa ogni volta che si discute di diritti civili. Il Partito democratico continuera’ la battaglia per l’uguaglianza delle persone a fianco della societa’, che si dimostra ogni volta piu’ avanti di questa destra medievale.

Sandro Gozi, responsabile politico dell’Area Insieme per il Pd:

C’e’ un drammatico spirito di connivenza con le violenze e le discriminazioni verso gli omosessuali da parte della maggioranza. L’Italia si allontana dall’Europa in questo modo. Non dovremmo vivere tutti la drammatica esperienza di essere fermati, insultati e picchiati per strada per capire sulla propria pelle cosa sia la violenza e la discriminazione, e il senso di solitudine e sconforto che si prova se il tuo Governo ti nega una legge a tutela. I vari Giovanardi d’Italia dovrebbero capirlo. Contro tutte le discriminazioni, noi continueremo a lottare per affermare i diritti civili e inserire l’Italia tra i paesi civili, e non incivili come vuole questa destra.

Franco Grillini, responsabile diritti civili e associazionismo dell’Italia dei Valori, ha riferito:

La seconda bocciatura della legge sull’omofobia in commissione Giustizia da parte di uno schieramento di centrodestra, a cui si e’ aggiunta l’Udc, conferma che in Italia la destra, oltre ad essere corriva con l’omofobia, e’ incapace di adeguarsi agli standard europei in materia di diritti civili e tutela delle minoranze. In tutta Europa esiste una legislazione che tutela le comunita’ Lgbt in modo severo: soltanto in Italia, per motivi tutti ideologici, che nulla hanno a che fare con le necessita’ di tutela della popolazione omosessuale, si continua a non volere questa legge. Il centrodestra se ne faccia una ragione: presto o tardi il nostro Paese sara’ giustamente costretto ad adeguarsi al resto d’Europa, come e’ avvenuto con la tutela delle discriminazioni nei luoghi di lavoro gia’ in vigore. La destra non solo non combatte le discriminazioni, ma favorisce con suo atteggiamento negativo l’omofobia e il razzismo.

Alessandra Mussolini:

In Aula io voto a favore: bocciare definitivamente la legge sull’omofobia, come avvenuto gia’ due volte in commissione, sarebbe ”stupidita”. Il ministro fara’ quello che reputa, io voto secondo la mia coscienza, cosi’ come faranno altri nella maggioranza. E puo’ succedere di tutto: se ci sara’ voto segreto la legge dovrebbe passare, ma anche con il voto palese non e’ detto che sia bocciata. Del resto la maggioranza gia’ ieri e’ andata sotto diverse volte. Comunque non e’ possibile che ci sia un fronte contro questa legge e’ una cosa semplice da accettare, non e’ una questione etica complessa come il testamento biologico. Non riesco a spiegarmi la bocciatura in commissione, sto pensando a tutto: incidera’ forse il fatto che siamo in campagna elettorale.

Debora Serracchiani, europarlamentare PD:

Almeno sull’omofobia forse qualcosa a destra si muove e c’e’ da augurarsi che non venga nessuno a imbullonare. Anche se un mondo ci divide dalle idee della Mussolini e di Micciche’ le loro espressioni a favore della legge sull’omofobia assumono un rilievo emblematico, che potrebbe diventare molto significativo se condiviso da altri parlamentari del centrodestra. Non dobbiamo smettere di fare tutto quel che serve per metterci alla pari con gli obiettivi che ci siamo dati in Europa e, in particolare su questioni come le discriminazioni, non bisogna mai smettere di sperare che le persone ragionino prima con la loro testa e coscienza e solo dopo con quella dei leader di partito.

Antonio Di Pietro, leader Idv:

La destra retrograda, oscurantista e xenofoba, capeggiata dalla Lega, ha bocciato un provvedimento che l’Europa ci chiede da tempo e che garantirebbe il rispetto di tutti i cittadini, indipendentemente dal sesso e dalla religione. Pensavamo che fosse finito il tempo della caccia alle streghe, invece in Italia non si riesce a fare una norma per punire gli odiosi crimini verso le persone omosessuali. Cio’ accade perche’, all’interno del Parlamento, vi e’ una maggioranza che non rispecchia piu’ quella del Paese e che ritiene che ci siano cittadini di serie A e di serie B, a seconda dell’orientamento sessuale. Anche per questa ragione bisogna liberarsi al piu’ presto del governo e di questa maggioranza.

Carlo Giovanardi:

Hanno fatto bene in commissione a bocciare questa legge. E’ incostituzionale perché viola il principio di uguaglianza tra i cittadini e poi è un doppione. n pratica favorisce i gay e non è giusto, i cittadini sono tutti uguali secondo la Carta. Perché ci deve essere un’aggravante della pena se si compie un reato contro un omosessuale e non se lo si fa contro una donna, un vecchio, un bambino o un handicappato in quanto tale?

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