Dopo aver regolarizzato i matrimoni gay in terra islandese, il premier Johanna Sigurdardottir ha deciso di convolare a giuste nozze con la storica compagna Jonina Leosdottir, alla quale è unita civilmente dal 2002.
Nessuna cerimonia solenne o abito bianco, solo un paio di firme su un documento per ottenere la conversione in matrimonio dell’unione civile. Un coronamento di un sogno dopo quasi dieci anni: dall’inizio del suo mandato a febbraio dello scorso anno, il primo ministro ha dovuto combattere l’ostruzionismo dell’ala più conservatrice del Parlamento per far approvare la legge.
Ma tanta tenacia è stata premiata con un plebiscito di consensi. E come si dice in questi casi: tutto è bene que che finisce bene. Auguri alle neosposine.