Una scuola dello Utah, Stati Uniti, ha informato i genitori di uno studente dell’istituto, a causa dei fenomeni di bullismo che lo vedevano spesso vittima di scherzi e umiliazioni da parte dei compagni di scuola omofobi, dell’omosessualità del figlio.
Quando il quattordicenne protagonista (e vittima) della vicenda ha dichiarato di essere gay attraverso un progetto in cui era stato chiesto di progettare una pubblicità per se stessi.
Rhonda Bromley, portavoce del distretto scolastico alpino a Lehi, Utah, ha confermato la decisione presa dai dirigenti della scuola, dichiarando che non si sta facendo marcia indietro, prendendo il bullismo molto sul serio:
Se c’è la condizione in cui sia conclamata una situazione di molestia, il responsabile della scuola deve intervenire e assicurarsi che lo studente sia al sicuro; bisogna anche constatare che l’outing di uno studente non solo viola il diritto alla privacy, ma può anche compromettere la sicurezza di chi è già un bersaglio sensibile di attacchi verbali o fisici.
Intanto, i genitori del ragazzo lo hanno tenuto lontano dalla scuola in questa settimana.
Ai genitori può essere comunicata una situazione di bullismo in cui è coinvolto il proprio figlio, certo, ma senza rivelare l’orientamento sessuale dello stesso; togliere la scelta per uno studente LGBT di potersi dichiarare secondo i propri tempi è pericoloso e ingiusto.
Photo Credits | Getty Images