Il politico americano Stacey Campfield, rappresentante del Partito Repubblicano al Senato del Tennessee, è stato ripagato della sua stessa moneta omofoba con cui ha ricompensato la comunità lgbt statunitense sostenendo il disegno di legge Don’t Say Gay: la proprietaria e il proprio staff di un ristorante a Knoxville, lo stato in cui il politico è stato eletto senatore, si sono rifiutati di offrire i servizi di ristorazione e hanno pregato Campfield di accomodarsi fuori, perché nel locale gli omofobi non erano benvenuti.
L’incidente è avvenuto quando Campfield è entrato nel Bistro al Bijou, ristorante situato sulla South Gay Street di Knoxville, dove la propretaria del locale Martha Boggs ha riconosciuto il promotore del disegno di legge omofobo e si è rifiutata di servire al suo tavolo; allo stesso modo, anche gli altri lavoratori del ristorante hanno reagito nell’identico modo.
Gli ho detto che non era il benvenuto nel mio locale e che avrebbe fatto bene a lasciare il tavolo
Il senatore ha risposto con un comunicato stampa:
Nella mia azienda le coppie gay, interraziali e afroamericane possono entrare e ricevere i servizi come tutti, sembra che invece, se non si ha la stessa opinione di altre persone, non si ha diritto neanche a un tavolo.
Troppo facile esprimere un concetto simile: stando ai fatti, il popolo americano ha una grande filosofia basata sulla meritocrazia e Campfield è stato uno dei principali promotori del disegno di legge Don’t Say Gay, già tramutato in legge e attualmente in vigore, che impedisce agli insegnanti del Tennessee di parlare con gli studenti di omosessualità, impedendo di fatto ai giovani di ricevere l’educazione sessuale che meriterebbero; inoltre, il senatore repubblicano ha recentemente dichiarato che sia quasi impossibile prendere l’AIDS attraverso il sesso eterosessuale.
La proprietaria del ristorante Martha Boggs ha commentato la vicenda su Facebook:
Dopo lo scontro con il politico, spero che ora Stacey Campfield sappia come ci si sente quando si è ingiustamente discriminati.
Parole che dimostrano l’evidente mancanza di merito per una campagna di diseducazione dei giovani e mancanza di rispetto verso i cittadini del Tennesse.
Se per educazione il saluto non si nega a nessuno, il pasto forse si può ancora negare -con garbo e cortesia naturalmente- a chi sottrare l’educazione ai ragazzi.