Manvendra Singh Gohil ha sempre saputo di essere diverso dagli altri, e non solo a causa delle sue origini. Il futuro (e probabile) 29esimo Maharaja indiano potrebbe essere il primo nella storia indiana ad aver dichiarato apertamente la propria omosessualità, una condizione comune a molti altri reali ma ammessa solo da pochi.
Mavendra aveva dichiarato pubblicamente le proprie preferenze sessuali nel 2006 che, a causa dell’evento, divenne subito un anno molto difficile per la società indiana che, per punire uno dei probabili sovrani accusato di aver gettato il Paese nella vergogna, gettò al fuoco le effigi reali richiedendo l’esclusione del futuro sovrano dalla dinastia reale.
Prima di dichiarare la propria omosessualità, Mavendra aveva dedicato molte energie alla prevenzione del virus dell’HIV, piaga della società causata dai rapporti non protetti intrattenuti con compagni e compagne omosessuali ed eterosessuali, un comportamento sessuale rischioso per le generazioni presenti e quelle future. Fu proprio quell’interesse sempre crescente per la prevenzione del virus a spingere il probabile sovrano al coming out:
Non importa se dovrò sacrificare la mia vita, voglio lottare contro la discriminazione sofferta dai gay e spiegare al mio popolo che gli omosessuali sono persone normali e che necessitano rispetto.
Gli sforzi del principe però non sono stati vani. Grazie alle sue dichiarazioni, Mavendra è riuscito a combattere le discriminazioni verso gli omosessuali:
Ora la gente dice di non essere interessata alla mia sessualità. Ho detto la verità, è questa la cosa importante e uno dei principi di Mathatma Gandhi.
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