Una madre lesbica in Ohio, Stati Uniti, sta raccogliendo firme per una petizione che chiede ai Boy Scouts of America a invertire la sua posizione in merito all’esclusione di gay e lesbiche dall’organizzazione: a Jennifer Tyrrell era stato detto che non poteva più essere la leader dell’organizzazione a causa della sua omosessualità, ma lei non ci sta.
I Boy Scouts of America nel 1991 affermavano che l’omosessualità è incompatibile con il Giuramento Scout Scout, che non può essere moralmente retta nella Legge Scout Scout che si basa sulla pulizia in parole e opere.
La Promessa Scout infatti recita:
Sul mio onore farò del mio meglio per fare il mio dovere verso Dio e il mio paese e per obbedire alla Legge Scout, per aiutare gli altri in ogni momento, per tenermi forte fisicamente, mentalmente sveglio, e moralmente retto.
Nel 2010 a Philadelphia, in una causa in tribunale sul divieto dei gay nelle organizzazioni private, si sosteneva che le organizzazioni fossero nel loro pieno diritto di escludere le persone sulla base dell’orientamento sessuale; il mese scorso la città è stata condannata a pagare quasi 900.000 dollari in spese legali per aver perso la causa.