Eugenio D’Andrea, avvocato di sempre di Lucio Dalla, commenta con l’Adnkronos l’esito dell’inventario condotto dal commercialista Massimo Gambini che, a operazione conclusa, non ha trovato alcuno scritto del cantante riguardante la sua eredita’:
Non sono stupito, si era capito da tempo ormai che non esisteva alcun testamento.
I suoi beni, dunque, secondo la legge andranno ai parenti. Nulla spetta secondo la legge a Marco Alemanno che aveva condiviso con Dalla gli ultimi 10 anni di vita e di lavoro nell’arte. I soldi finanzieranno il progetto di una Fondazione per la promozione dei giovani talenti:
Da quello che so gli eredi intendono rispettare le volonta’ di Lucio, ma ovviamente ogni decisione sul patrimonio economico e’ rimessa pienamente nelle loro mani.
Ha aggiunto:
Io credo che la Fondazione si fara’ ma se posso permettermi un’osservazione, credo che nella struttura dovrebbero esserci le persone che sono state vicine a Lucio e al suo lavoro in tutti questi anni. Non e’ una questione di frequentazione, ma di conoscenza. La Fondazione deve avere un’anima, ovviamente sul fatto che i cugini siano gli eredi non si discute, ma non si discute neanche sul fatto che chi ne sapeva di piu’ di Lucio sotto il profilo artistico sono le persone che lavoravano con lui gomito a gomito come il manager Bruno Sconocchia, Michele Mondella, Marco Alemanno e il sottoscritto. Tutto il retropensiero di Lucio, si puo’ dire che sia tra gli scaffali del mio studio.