Instant è l’ultima creazione in casa Google. Il suo scopo primario è quello di velocizzare alla massima potenza la visualizzazione di risultati pertinenti al momento in cui l’utente digita sulla barra del motore di ricerca la parola da “googolare”. In pratica man mano che la persona digita una ricerca, il nuovo servizio mostrerà automaticamente i risultati, con un notevole risparmio di tempo e con una maggiore precisione per quanto riguarda la parola che si intende trovare.
Il discorso è valido per quasi tutte le parole, l’importante è che la parola in questione non sia “gay”. In questo caso non si potrà usufruire dell’avanzata tecnologia del motore di ricerca più famoso al mondo, per la società con sede a Mountain View il vocabolo in questione è vietato.
Google, per il nuovo Instant, ha deciso di mettere al bando argomenti come la violenza, la pornografia, l’odio. Scelta condividibile se non fosse per il fatto che i termini “gay”, “transessuale”, “bisex” vadano a finire in questa categoria come se fossero la più volgare delle parolacce o la più infima delle frasi razziste.
Non sono mancate le proteste da parte degli attivisti gay americani, i quali hanno fatto presente come i vocaboli incriminati non devono essere associati automaticamente alla pornografia. Lo stesso discorso si potrebbe fare con termini utilizzati nei titoli delle pellicole a luci rosse, ma che non sono necessariamente esclusivi di questa tipologia di film; altrimenti sarebbe il caso di bandire anche lemmi come: mazza, insaziabile e vacca.