Oggi vogliamo porvi una domanda molto personale: è’ difficile fare coming out con se stessi? Sono davvero cambiate le cose rispetto a qualche decennio fa? E’ facile ammettere che si provano dei sentimenti per persone dello stesso sesso? Come ci si sente quando per la prima volta si prende coscienza?
Vero, è più di una domanda, ma sono tutte correlate allo stesso concetto: ovvero quello della comprensione di se stessi e della propria capacità di amare. “L’amore non conosce genere”, non smetteremo mai di ricordarlo. E se ci si innamora lo si fa di una persona, non di un oggetto o di una particolare connotazione sessuale. Può accadere a chiunque. Si può essere attratti da persone del sesso opposto ed amare una persona dello stesso sesso. Può sembrare una contraddizione in termini o un inno alla pansessualità ma in realtà basta guardarsi un po’ in giro per capire che una condizione più che reale.
Forse dovremmo contestualizzare maggiormente la domanda a dire il vero, anche se non è semplice. Perché quando una persona scopre di essere attratta da persone del suo stesso sesso ha due scelte: accettarsi e vivere la vita in piena autonomia e libertà con soddisfazione o scendere a compromessi con quello che non è e costruirsi una vita sociale non rispondente alla sua natura. Quindi si, spesso è molto difficile. E la colpa, inutile dirlo, è ovviamente di quei “paletti” imposti da una società che ancora non riesce a capire che il sentimento prescinde da tutto e che l’omosessualità, come l’eterosessualità, è un istinto naturale.
E’ assurdo, se ci si riflette, pensare che si necessiti di tale distinzione. L’essere umano tende a voler tenere tutto sotto controllo. Ma siamo sicuri che sia sempre la cosa giusta da fare? Certo, l’esperienza cambia da persona a persona, ma non pensate che se vi fosse una società differente, più giusta e meno razzista, fare coming out con se stessi non sarebbe così difficile? Pensateci.
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