Parlare di bisessualità è senza dubbio più difficile che parlare di eterosessualità o omosessualità. Questo perché sul tema vi sono “diverse” interpretazioni. Essere attratti da entrambi i sessi viene quasi sempre considerato, da entrambe le “parti” coinvolte, un sintomo di indecisione, di non accettazione di se stessi.
Eppure la bisessualità è più diffusa di quello che non si creda. Ed anche nei suoi confronti bisognerebbe porsi senza pregiudizio, cosa che difficilmente si riesce a fare. Il problema come sempre salta fuori quando è l’aspetto sessuale della relazione interpersonale ad essere messa sotto analisi. Questo perché sebbene l’amore non conosca genere , è più facile comprendere per tutti, il sentimento che nasce nei confronti di una persona a prescindere dal suo sesso e “slegato” dalla sfera sessuale, piuttosto che un attrazione contestuale sia per il proprio genere di appartenenza che per quello opposto. La stiamo facendo più difficile di quella che realmente è la situazione? Non sappiamo dirvelo, a dire la verità.
Come tutto ciò che riguarda sfera sessuale dell’uomo, di sicuro l’attrazione per uno o entrambi i sessi nasce in modo istintivo come bagaglio del nostro essere “animale” eppure, nonostante questo, la bisessualità non viene quasi mai vista di buon occhio. O meglio, sembra proprio non essere compresa perfettamente, sia dagli etero che dai gay. Ci viene spontaneo chiederci se a questo punto a rovinarci non siano davvero le etichette che tendiamo a darci in base a ciò che la società si aspetta da noi. Spesso la bisessualità non viene capita perché considerata una “via di mezzo”, qualcosa di non definito. Una sorta di accontentarsi di tutto. Sarà l’idea stessa di una sorta di possibile pansessualità a spaventarci o davvero nonostante tutto anche in chi sostiene che non vi siano distinzioni e non vi debbano essere, vi è in realtà un po’ di pregiudizio? Cosa ne pensate?
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