E’ passata la legge anti-gay in Uganda. Gli omosessuali saranno punibili con l’ergastolo semplicemente perché se stessi. Quando ci troviamo davanti a queste notizie raccapriccianti ci verrebbe davvero voglia di chiedere ad una qualsiasi divinità di fermare il mondo per farcelo abbandonare, perché non è più possibile accettare cose simili.
Il presidente dell’Uganda, Yoweri Museveni, ha definito attraverso la sua portavoce, questa legge “un passo storico”. Certo, verso l’idiozia ed il razzismo più becero. Lo scorso mese sembrava che questo scempio iter avesse subito dei rallentamenti grazie alle pressioni internazionali: tutto è crollato quando il politico la scorsa settimana ha invitato gli americani a stabilire se l’omosessualità fosse una condizione genetica. Per farvi comprendere il tenore della questione, la seguente è una delle frasi dichiarate dallo stesso:
Ci dispiace che voi occidentali viviate in questo modo, ma non vi diciamo niente.
Gli USA hanno fatto già sapere che rivedranno le relazioni con l’Uganda, agendo sugli aiuti che spediscono in loco ogni mese. Comprensibile, anche se a soffrirne sarà comunque la popolazione. La legge anti-gay era stata approvata in Parlamento a dicembre dopo che i promotori della stessa avevano accettato di eliminare la pena di morte dal testo. In pieno stile nazista, il testo prevede l’ergastolo per i recidivi, il divieto di qualsiasi propaganda a stampo omosessuale e la denuncia obbligatoria delle persone omosessuali.
Ecco dove ha portato la pazzia (non c’è altro modo di definirla) estremista della religione cristana evangelica e della politica. Nel paese da tempo sono attivi stupri “correttivi” ai danni delle lesbiche. Un comportamento atroce pregno di omofobia che non può trovate né giustificazioni né possibile accettazione da parte del resto del mondo. Solo il Sudafrica è un paese civile in Africa da questo punto di vista: in Somalia vi è la pena di morte ed in Nigeria pene pari a 14 anni di reclusione.
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