L’omofobia non è paura come il suo nome porta a credere, ma è il frutto ignorante di menti che non riescono ad accettare che la sessualità non può essere un fattore discriminante. Dobbiamo imparare a combatterla nel modo giusto per vedere di riuscire a rompere il muro di odio e stupidità che queste persone costruiscono intorno a loro.
Certo, farlo con chi ci colpisce per la strada semplicemente perchè siamo noi stessi non è semplice. In quel caso si deve rompere il silenzio, si deve fare sapere ciò che succede e perchè è successo. In altri casi, come è successo a Madrid qualche giorno fa si può agire in modo carino e non violento. Un dipendente di un punto di ristoro Burger King ha cacciato via dal locale una coppia gay perchè si era scambiata un bacio al suo interno. Le associazioni LGBTQ si sono coordinate ed hanno organizzato un “kiss-in” applaudito dagli stessi dipendenti presenti. E dal direttore del locale, il quale ha sottolineato che prenderà provvedimenti contro l’uomo.
E’ con la normalità e la tranquillità e con fermo dissenso che si combatte l’omofobia. Essa può dipendere da tanti fattori. Essi sono da analizzare e combattere. Quando lo stesso è di stampo religioso si deve approcciare il problema attraverso un linguaggio semplice ma diretto che porti a sottolineare le contraddizioni di un’interpretazione sbagliata delle proprie credenze. Quando lo stesso è dato dal gap generazionale, si può mostrale la semplicità di un amore grande come qualsiasi altro. Spesso basta solo quello. Il riuscire a rompere il guscio esterno può funzionare.
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