In Gran Bretagna aprirà una scuola totalmente dedicata a studenti gay, bisex e transgender. L’idea sembra bella sulla carta: un luogo dove il bullismo non esiste e dove chiunque può sentirsi libero. Ma non si tratta in qualche modo di un nuovo tipo, nonostante le buone intenzioni, di ghettizzazione?
Siamo sempre più convinti che per combattere l’omofobia servano degli sforzi per educare le persone ed in ambiente scolastico costringere gli istituti a dare vita a delle politiche anti-bullismo dure. Contro il bullismo di ogni tipologia e quindi anche quello a sfondo omofobo. L’idea di una scuola dedicata alle persone omosessuali, bisessuali e transgender è molto bella e fortunatamente ideata dal centro “LGBT Youth North West” della città di Manchester ed è aperta all’iscrizione a prescindere dall’orientamento sessuale. Come spiega il direttore Amelia Lee,
Il nostro vuole essere un progetto inclusivo e non esclusivo. Quello che ci interessa è l’istituzione di un centro di istruzione “alternativa”, valido per tutti i generi e gli orientamenti sessuali, ma assolutamente libero dalle fobie e dalle discriminazioni. Incoraggeremo gli studenti a parlare del pregiudizio e dei loro timori, per poterli affrontare. Il bullismo contro i ragazzi omosessuali è ancora incredibilmente diffuso e porta all’abbandono scolastico, all’isolamento e anche al suicidio.
Saranno ammessi nell’istituto i giovani dai 13 ai 15 anni, gay,bisex, transgender ed etero: insieme alle materie classiche si studieranno tecniche per rafforzare l’autostima. L’idea su carta, nonostante la paura di creazione di una sorta di ghetto è buona. Ma capite quanto sarebbe importante educare il mondo esterno e le sue persone?
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