Robbie Williams rischia di essere arrestato in Russia. Ad aprile è previsto un suo concerto nello stato asiatico: riuscirà a tenerlo senza incorrere in problemi legali? La motivazione? Si è dichiarato gay al 49% in passato.
Robbie Williams ha sempre preso allegramente le voci circolanti sulla sua vita privata e non ha mai, giustamente, contrastato il gossip girato sulla sua sessualità avendola sempre vissuta confortevolmente. Le sue dichiarazioni sull’essere gay al 49% potrebbero però metterlo nei guai nell’omofoba Russia. Ecco cosa dichiarò a suo tempo:
Voglio bilanciare le parti. Sono una persona etero che finge di essere gay. Ho avuto un sacco di persone da imitare. E’ facile quando si è britannici, siamo eccessivi per natura, in ogni modo. Amo il teatro, i musical e un sacco di altre cose che sono spesso associate con i gay. Io sono il 49% omosessuale e, a volte fino al 50 per cento. Tuttavia, ciò vorrebbe dire che mi piace avere un particolare tipo di divertimento, ma questo non lo faccio.
A minacciare di arresto Robbie un deputato russo, Vitaly Milonov, lo stesso che ha concepito la legge contro i gay vigenti in Russia che ha fatto sapere.
Gli organizzatori dei concerti devono parlare con il cantante e dirgli che non deve fare una dichiarazione di sostegno verso gli omosessuali. Se lui ascolterà gli organizzatori, allora non dovremo arrestarlo.
Non è la prima celebrità minacciata dall’uomo politico. La vera domanda che ci poniamo è la seguente però: quando gli organismi internazionali come l’Onu decideranno di richiamare la Russia per il suo comportamento razzista?