Toei Animation non ha negoziato con un non-binario

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È disturbante parlare ancora di discriminazione, nel 2021, ma se da un lato si fanno passi da gigante; si ritrova sempre e comunque un altro lato che resta sempre oscuro alla sensibilità verso il mondo LGBTQ+. Questa volta è toccato a Toei Animation, che per chi non la conoscesse si tratta di una casa d’animazione molto importante ed in attività dal 1954, anno in cui probabilmente è rimasta anche la mentalità. Per farvi capire l’importanza, parliamo della produzione che c’è dietro all’anime One Piece (tanto per citarne uno).

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Come si è svolta la vicenda?

Tutto è cominciato quando un dipendente che ricopriva anche un ruolo di rilevanza come “unit director” nell’azienda, ha deciso di rivolgersi ad un rappresentante sindacale. La compagnia non ha gradito conoscere questo rappresentante, che si definisce come individuo senza identità precisa femminile o maschile che sia definito non-binario. Lo unit director ha cominciato dunque a subire pressioni lavorative, che a sua detta avrebbero lo scopo di spingere i dipendenti all’autolicenziamento. L’azienda ha subito mostrato astio nei confronti del rappresentante che utilizzava senza nessuna violazione lavorativa un nome più adatto a rappresentarlo/a.

Lo unit director ha ricevuto tutt’altro che scuse. Il suo ruolo è stato declassato dopo aver avuto una discussione col supervisore alle animazioni ed è stato poi trasferito anche dalla sede centrare, per andare a svolgere mansioni di poco conto. Per questi motivi ha deciso dunque di rivolgersi al sindacato che come rappresentante ha avuto una persona che ha lamentato sin da subito di aver subito le discriminazioni.

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L’azienda si è infatti rifiutata di svolgere dei colloqui con il rappresentante in remoto, ostacolando fortemente anche un quarto di persona come stabilito. Pare che il sindacalista sarebbe stato trattato in modo pessimo una volta recatosi in azienda. Qui prima è stato accompagnato “gentilmente” all’uscita da un addetto alla sicurezza e poi avrebbe ricevuto una lettera di diffida dalla stessa. Purtroppo il rappresentante sindacale è avvilito dalla vicenda e non ha mai ricevuto chiarimenti in merito. Pensare che la Toei con le sue opere manda molto spesso messaggi positivi, che in questo caso cozzano totalmente con la situazione anche dello stesso dipendente che lavora ancora in compagnia, seppur il clima sia ormai diventato molto pesante. Nella speranza che questa vicenda venga chiarita, auguriamo che il sindacalista possa ricevere le scuse dovute ed il dipendente reintegrato nella sua mansione principale mantenendo intatta la positività che dovrebbe esserci su ogni luogo di lavoro.