Il Natale delle polemiche

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Quest’anno è stato un Natale all’insegna delle polemiche verso la comunità LGBTQ+ a causa di alcuni simbolismi legati proprio ad uno dei personaggi più iconici di questo periodo. Stiamo parlando della figura di Babbo Natale che è stata coinvolta in due scenari che seppur di diverso scopo, hanno purtroppo creato qualche dissapore. Stiamo parlando del Babbo Natale in tutù e della pubblicità del caffè di Faber. Ma non solo in Italia, anche in Norvegia sorgono polemiche a causa di uno spot, però andiamo per gradi.

Il primo evento a creare le prime polemiche è stato quello di Babbo Natale in tutù. L’istallazione è stata posta a Modena con il simpatico protagonista che invece della solita cintola marrone aveva un tutù ed una posa ballerina. La cosa non è piaciuta a molti che hanno accusato il comune di ledere alla figura di un personaggio iconico e fondamentale nella vita dei bambini, anche se alla fine la cosa era stata fatta proprio per strapparlo un sorriso ai bambini essendo comunque di natura innocua e prevalentemente rappresentante un personaggio che ha il solo scopo di rendere la vita ai bambini più allegra. Cosa ci troveranno di strano? Mah.

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Poi è toccato alla Norvegia che con uno spot pubblicitario ha creato scalpore tra la sua popolazione. Nella pubblicità si vede infatti il mitico Babbo Natale dare un bacio ad un altro uomo. Nonostante la realizzazione serve a richiamare il 50esimo anniversario della depenalizzazione dell’omosessualità lasciando libere le persone di amare chi vogliono, non sono ovviamente mancate le polemiche sul web. Lo spot è stato realizzato dalle poste del paese e potete visionarlo tramite youtube o cliccando qui.

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Infine il più recente evento pubblicità che la ditta produttrice di macchine del caffè, Faber, sul suo profilo instagram ha pubblicato una serie di immagini dove Babbo Natale bacia diverse persone tra donne, uomini ed una drag queen. In Italia questo ovviamente non è andato a genio a molti interpellando sempre i soliti bambini che dovrebbero vedere la figura del personaggio come colui che porta i giocattoli, ma lo scopo era probabilmente quello di rendere partecipi i bambini alla tolleranza. Alla fin fine è come se la comunità omosessuale tentasse di far arrivare i propri messaggi e per farlo usa varie figure come test per vedere se le cose vanno come sperato. Nonostante questo sarebbe il periodo dove si invita alla fratellanza, a quanto pare non tutti riescono a recepire il messaggio. La sequenza visibile in foto.