In un’intervista molto approfondita a Il Giornale, il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, ha ribadito il proprio no all’istituzione di matrimoni (ed eventuali adozioni) tra persone dello stesso sesso e sostiene l’effettivo impegno del suo Governo verso le tematiche omosex:
Ci fu un equivoco sull’avverbio. Citavo il professor Francesco D’Agostino, giurista, il quale sostiene che non vi sono ragioni sociali per dare riconoscimento alle coppie omosessuali, in quanto questo tipo di convivenze, pur essendo lecite, non hanno rilievo pubblico, perché non esiste un autentico interesse della società a tutelare unioni che sono costitutivamente sterili. In seguito è maturato un rapporto lei sereno e schietto con quel mondo. Il governo Berlusconi è in assoluto quello che ha fatto di più contro la discriminazione degli omosessuali.
La Ministra non si è pentita affatto di aver dato il patrocinio per il Gay Pride di Roma:
Non lo darei nemmeno oggi. Non credo che le istituzioni debbano patrocinare una manifestazione che è stata ripetutamente contrassegnata da oscenità e da insulti rivolti al Papa e alla Santa Sede.
Parole di stima verso la collega del PD, Paola Concia:
È una collega di grande equilibrio e sensibilità. Stiamo studiando una formulazione che sia inattaccabile dal punto di vista costituzionale e che contempli un’aggravante per tutti quei reati che vengono commessi con finalità di discriminazione in base all’orientamento sessuale, alla disabilità o all’età.
L’Onorevole Carfagna si mostra, però, piuttosto disponibile nel riconoscere alcuni diritti fondamentali alla comunità gay del nostro Belpaese:
Il diritto di andare a trovare il partner in ospedale o in carcere. Il diritto di subentrargli nel contratto di locazione in caso di morte. E altri.