Nei giorni scorsi, il giudice Alessandro Dagnino, del tribunale di Nicosia (Enna), ha rigettato il ricorso di un uomo intenzionato a separarsi a causa della relazione omosex della moglie. Il marito chiedeva l’affidamento esclusivo dei figli non ritenendo l’ambiente familiare gay friendly particolarmente sano per la loro crescita intellettuale. Si legge nella motivazione (Fonte Il giornale di Sicilia):
La relazione omosessuale di una madre, laddove non comporti pregiudizio per la prole, non costituisce ostacolo all’affidamento condiviso dei figli, che possono abitare con lei.
Il tribunale ha anche stabilito che l’atteggiamento dell’uomo non può essere considerato discriminatorio nei confronti dell’altro coniuge:
È umanamente comprensibile, soltanto in questa prima fase, per il disagio conseguente al fallimento dell’unione matrimoniale e tenuto conto del contesto sociale di un piccolo centro.
Imma Battaglia, presidente di Gay Project, esulta per la decisione del tribunale:
Il fatto che il giudice Alessandro Dagnino abbia scritto nella sua ordinanza che la relazione omosessuale di una madre non costituisce ostacolo all’affidamento condiviso dei figli e’ molto importante perchè dimostra ancora una volta quanto sia necessario continuare a lavorare sulla cultura dell’uguaglianza e lottare contro qualunque tipo di discriminazione. In questo percorso possono certamente aiutarci giudici lungimiranti e capaci di trovare nella nostra Costituzione la chiave dei diritti civili. Una madre deve essere tutelata indipendentemente dall’orientamento di genere.