Don Beda Paluzzi, abate del santuario di Montevergine, in Irpinia, ha negato il consenso a Vladimir Luxuria (e a tutta la comunità lgbt devota) di partecipare alla tradizionale Candelora dei femminielli (che si tiene il 2 febbraio) in onore della Mamma Schiavona, la Madonna nera degli omosessuali, dicendo semplicemente (Fonte Il Corriere Del Mezzogiorno):
La presenza di Luxuria e dei gay non è gradita.
Ovviamente la replica dell’ex parlamentare di Rifondazione Comunista non si è lasciata attendere:
Sono dieci anni che vado alla Candelora e l’ho sempre fatto con assoluto rispetto, per il luogo e soprattutto per tutti i credenti. L’ultima volta ero in mezzo a due trans una di loro chiedeva a “Mamma Schiavona” di essere aiutata sentimentalmente e una chiedeva alla madonna di portare un po’ di conforto alla mamma gravemente malata di tumore. Sono persone che si recano al santuario di Montevergine non per fare un defilé, ma perché sono persone devote. Io ci vado da dieci anni, ma la tradizione dei femminielli e dei cosiddetti diversi, che però davanti alla Madonna di Montevergine sono tutti uguali, è una tradizione che affonda le radici fin dal Medioevo. Mi sembra quindi un segnale di grande integralismo, grande chiusura, nulla potrà vietare a persone che hanno la voglia di farsi sentire di pregare la madonna Schiavona, nessuno potrà impedire a queste persone di entrare al Santuario.