Gli ultimi studi – come quello condotto dall’Istituto di ortofonologia di Roma – confermano un dato interessante, ovvero che sempre più adolescenti sperimentano relazioni omosessuali dai quattordici ai diciotto anni.
La dottoressa Francesca Sartori a Repubblica ha dichiarato:
L’adolescenza è l’età dell’onnipotenza, del voler provare tutto. La novità è che questa generazione sembra voler fare della propria ambiguità un modo di essere, una bandiera. A mio parere è un azzardo parlare di gioventù bisex, perché è soltanto un’avanguardia trasgressiva che gioca con questi ruoli. E tra qualche anno capiremo se si tratta di “effetto età” o di un vero cambiamento. È certo, però, che gli adolescenti sperimentano una nuova libertà, ma anche un nuovo modo di non definirsi.
Altre informazioni interessanti: tra gli undici e i sedici anni il 35 per cento delle ragazze e il 60 per cento dei ragazzi ha avuto un approccio con persone dello stesso sesso. Gli stessi intervistati hanno fortemente nascosto la loro curiosità bisex, rifugiandosi in chat, siti e blog specializzati.
Ma i dato più grave risale nella definizione che gli stessi adolescenti danno del fenomeno: il 70% usa infatti la parola gay come un insulto. Certamente l’ ultimo rapporto della Sigo, la Società italiana di ginecologia e ostetricia, sostiene che gli adolescenti hanno le prime esperienze sessuali tra i quattordici e i sedici anni. Ed è in quel momento che la sperimentazione sessuale abbraccia forme e strade diverse.