La definizione di vero amore gay (nella sua forma più pura) lanciata da Umberto Veronesi, in un suo discorso, non è piaciuto alla carrellata lgbt/friendly (e non solo) dei vip nostrani. Alba Parietti ha condannato apertamente le dichiarazioni dell’oncologo (Fonte Adnkronos):
Da una parte c’è un concetto estremamente religioso, per cui la gente sta insieme per procreare. Dall’altra c’è un eccesso di filosofia. E in genere la religione e la filosofia non vanno a spasso insieme. Dire che l’amore più puro è quello omosessuale è un concetto pseudo filosofico. Ammette che la religione ha ragione quando considera che la gente sta insieme semplicemente per procreare, quando invece sta assieme anche per altri motivi. Non è che ogni volta che ho avuto un uomo ho pensato di farci un figlio anzi me ne sono guardata molto bene.
Anche Vladimir Luxuria ha bocciato la linea Veronesi:
Essendo votata per natura all’uguaglianza e non alla superiorità credo che sia un’affermazione sbagliata. Per me non esiste una classifica dei sentimenti. Per me l’amore puro è quando è disinteressato, non si basa su interessi economici, non è quello imposto dai genitori come succede in tante parti del mondo. E’ l’amore sincero, puro, tra due persone, che siano di sesso diverso o di sesso uguale. Credo che la dichiarazione di Veronesi nasconda un’insidia: il motivo per cui l’amore fra gay sarebbe più puro sarebbe che non c’è la riproduzione. Poiché la rivendicazione della genitorialità gay è un tema di discussione, diventeremmo impuri rivendicando di essere genitori. E poi comunque dichiarazioni del genere sono dannose perché la gente poi dice ‘vedi questi vogliono sentirsi superiori agli altri’.
Alessandra Mussolini, presidente della commissione per l’Infanzia e l’adolescenza e deputata del Pdl, non ha dubbi:
Umberto Veronesi conosce l’impatto mediatico di queste uscite. Ma la sua frase mi sembra che non abbia senso, anche un bambino glielo può dire e non credo che ci voglia uno studio particolare. La cosa curiosa è che Veronesi ha anche un’associazione che si occupa di ricerca contro i tumori e c’è solo da augurarsi che i fondi raccolti non servano anche a dare parvenza scientifica ad argomenti come questo. In ogni caso penso che il rischio che stiamo correndo, nel momento in cui giustamente si lavora ad una legge contro la discriminazione su base omofoba, che si arrivi a legittimare una discriminazione al contrario, contro gli eterosessuali.
Dello stesso avviso, Cristiano Malgioglio:
Preferisco non rispondere mai a queste cose e non amo commentarle. Una persona vive la sua vita come l’ha creata Dio. Io sono un grande cattolico, e per me uno pensa le sue cose come meglio vuole. Sono un uomo felicissimo, non so cosa vuol dire essere omosessuale o eterosessuale, ed è una domanda che mi faccio da tantissimo tempo. Non mi piacciono tutte queste etichette. Veronesi è un grande scienziato e questo è il suo pensiero, anche se non so se vada chiamata provocazione. Nella vita bisogna sapere vivere la propria sessualità sempre con grande rispetto, qualunque sia il sesso. Io sono contento e ringrazio Dio di avermi fatto come sono: non ho disturbi mentali e non ho crisi. Ciò che è veramente importante è la lotta all’omofobia. Io sono arrivato alla mia età senza sapere cosa sia perché ho grande rispetto per la gente, e sono uno che non provoca. Siamo nel 2011 e ancora ci chiediamo se uno è omosessuale o eterosessuale.
Alessandro Cecchi Paone condivide a pieno il pensiero dell’ex ministro:
L’amore omosessuale è più puro di quello eterosessuale perché privo di appoggio sociale a causa della cultura cattolico fascista italiana e della possibilità biologico-animale della riproduzione della specie. Di conseguenza l’amore tra due persone dello stesso sesso è ‘basato sulla scelta di due essere umani che si scelgono solo per piacere e per amore. Quando Moravia definì gli omosessuali come gli ultimi romantici in quanto disinteressati.