Il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco ha dato la propria visione dei fatti sulle affermazioni inquietanti di monsignor Paolo Rigon, vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico della Liguria, in merito alla malattia denominata omosessualità (Fonte La Stampa):
Mi pare che monsignor Rigon non abbia innanzitutto usato il termine ‘estirparè. Così mi è stato detto. Quello che lui ha scritto nella sua relazione è molto semplice, direi ovvio per quanto riguarda i motivi di nullità e il tema della fedeltà nel matrimonio. Per il resto non tocca a noi dare delle valutazioni di tipo scientifico ma a noi toccano quelle di tipo etico.
Che vuol dire? Si può giudicare un gay nella propria condotta se amorale ma non come specie umana? Un passo indietro dovrebbe essere sostanziale non a metà, almeno tentando di mitigare quel pessimo binomio omosessuale-peccatore, che tanto fa dannare i membri della Chiesa.