Viene approvata la legge sulle unioni civili in Italia. Era ora! Con 372 voti a favore il testo è passato: con tre voti in più rispetto alla fiducia del pomeriggio. Peccato che la gioia venga in parte macchiata dall’annuncio dei “soliti noti” della richiesta di referendum abrogativo.
Nemmeno ha fatto in tempo a “freddarsi” la legge che già qualcuno minaccia di volerla far sparire. Ennesima contraddizione di un’Italia omofoba e ignorante che non deve però rovinare la gioia per un traguardo che seppur tardi è finalmente arrivato. Per una popolazione per la maggior parte entusiasta nonostante i tagli avvenuti (stepchild adoption in primis, N.d.R.) vi è purtroppo ancora una parte che, rimasta cerebralmente al medioevo, continua a non far mancare espressione della propria stupidità.
Ci sono voluti circa 10 anni rispetto al resto d’Europa affinché si arrivasse a qualcosa di concreto qui in Italia. E come scrive Vittorio Gassmann “Un paese con più diritti è un paese più ricco“. E’ innegabile, allo stesso tempo, che quella approvata sia una legge davvero monca rispetto a quella che sarebbe stato giusto avere. Pur mettendo da parte il discorso dell’utero in affitto, rimane il fatto che la mancanza del riferimento di famiglia e tutto ciò che ne consegue purtroppo lascia fuori i bambini e la loro tutela. Come sempre in nome di una bigotteria assurda ed anacronistica.
Ora un primo passo è stato fatto: la lotta può continuare per ottenere maggiori diritti e per evitare che vengano nuovamente tolti quelli appena riconosciuti nel nostro paese.
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