Intervistato dal sito Pontifex, Monsignor Rocco Talucci, arcivescovo di Brindisi e Ostuni, ha ribadito la propria contrarietà all’omosessualità:
Si tratta di un disordine grave, questo non deve mai comportare da parte dei pastori atteggiamenti discriminatori, ma bisogna essere delicati e misericordiosi, ricordando che da questo disturbo é sempre pensabile la conversione o la guarigione. Nel caso non si potesse, sarebbe auspicabile e moralmente etico, praticare la castità. Questo suggerimento, sull’uso retto e virtuoso della sessualità, vale anche per gli eterosessuali che non possono fare del sesso quello che vogliono cadendo in pieno edonismo.
Per l’alto prelato, i gay non dovrebbero ricevere nemmeno l’Eucarestia…:
La comunione non può essere amministrata a coloro che sono in peccato grave e meno ancora a pubblici peccatori. Dunque la comunione non é amministrabile ad omosessuali ben noti e di cui si conoscono gli atteggiamenti di aperta apologia.
… figuriamoci se addirittura conviventi:
Assolutamente no, perché si tratta di una situazione di pubblico scandalo se queste due persone cattoliche non vivono in regime di marito e moglie. Una cosa é la scappatella, che confessata e dopo pentimento, si chiude. Ben altra é una convinvenza di questo genere che denota la assoluta volontà di non pentirsi e di non recedere. In questo caso, tanto vale neppure confessarsi. La confessione ha un senso solo se il penitente manifesta la reale volontà di convertirsi, in caso contrario diventa una presa in giro.
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