Il discorso, tenuto da papa Benedetto XVI, di fronte al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, non è andato giù ad Aurelio Mancuso. Il presidente di Equality Italia non approva l’atteggiamento ostinato del pontefice riguardo temi delicatissimi come l’educazione sessuale nelle scuole, che costituirebbe una grave minaccia per la libertà religiosa (Fonte La Stampa):
Il Papa ha svolto oggi una lunga reprimenda rispetto a tutti i diritti civili conquistati nei paesi democratici, l’educazione sessuale, le unioni omosessuali, le norme sul fine vita, ritenendoli tra l’altro responsabili di offuscare la battaglia per la libertà religiosa ma nelle sedi internazionali il Vaticano su autodeterminazione delle donne, tutele delle persone omosessuali, educazione sessuale si allea proprio con i paesi islamici responsabili delle repressioni religiose.
Ha inoltre precisato:
Contrapporre la libertà religiosa ai diritti umani e civili è un grave atto di arroganza e di egoismo, oltre che un messaggio contraddittorio e non compreso da milioni di cristiani. Il papa ha assolutamente diritto di parola, ma ciò che purtroppo avviene, soprattutto nel nostro Paese, è che i politici diano più credito al capo di uno Stato monarchico e non democratico invece che ai cittadini che attendono da tempo riforme civili al pari di quelle adottate nella gran parte dell’Occidente.
E concluso:
Nelle parole del Papa si avverte un’evidente nostalgia rispetto a quando il Vaticano poteva concretamente discriminare e violentemente reprimere ogni forma di libertà e di diritto umano. Per fortuna nel 2011 le parole di questo tardivo papa re influenzano assai poco i governi democraticamente eletti, salvo naturalmente quelli italiani di ogni tendenza politica.