I sostenitori del Defense of marriage act (DOMA), convinti che la legge sia valida in quanto approvata al Congresso da entrambi gli schieramenti politici, dovranno ricredersi, poichè gli stessi architetti di quel provvedimento di legge hanno attualmente cambiato d’avviso sul tema. La legge impedisce alle agenzie federali di riconoscere legalmente i matrimoni gay e permette agli altri stati di ignorare legalmente matrimoni avvenuti non all’interno dei propri confini. Fu Bob Bar a scriverla, ma già nel 2009 si sollevò contro il provvedimento da lui stesso approvato:
è davvero tempo di tenere il governo federale fuori dalla giurisdizione dei matrimoni!
Bar sostiene che la legge sconfina dalle prerogative del potere federale, in quanto non garantisce agli stati di autodeterminarsi poichè protegge solo quelli che non vogliono legalizzare i matrimoni effettuati in altri stati. DOMA inoltre punisce gli stati che sono a favore delle unioni gay, in quanto le invalida a livello federale.
Anche Bill Clinton ha cambiato opinione riguardo i matrimoni tra membri dello stesso sesso. Nel 2009 ha dichiarato, infatti, di essere a favore:
Penso che sia una cosa positiva. Probabilmente prima pensavo di no per l’età o il modo in cui ero cresciuto. Mi sbagliavo! Adesso ho molti amici gay e mi rendo conto di come sono le loro relazioni.
La legge verrà, quindi, presto abrogata dagli esponenti democratici del Senato.