Brasile riconosce le unioni gay

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Brasile riconosce le unioni gay Cultura Gay

Dopo anni di lotte sociali per combattere il retaggio culturale della sua classe dirigente, il Brasile riconoscerà le unioni civili tra persone dello stesso sesso. La decisione, presa all’unanimità dai dieci giudici della Corte Suprema e annunciata dal presidente Cesar Pelluzzo, ha acceso le forti proteste della comunità cattolica che ha manifestato per ore davanti all’edificio. All’uscita dalla sentenza, il giudice Maria Berenice Dias ha commentato entusiasta:

Coloro che hanno scelto l’unione omosessuale non possono essere cittadini di secondo classe. In assenza di una legge che regolamenti il matrimonio degli omosessuali, il riconoscimento dell’unione civile da parte della Corte suprema era il massimo che si poteva ottenere. Questo vuol dire che il giudice non potrà negare a queste coppie i loro diritti come la pensione, l’eredità e l’adozione dei bambini.

A differenza dell’Argentina, dove è garantito il matrimonio omosex, le coppie brasiliane (quasi 60000 sparse su tutto il territorio nazionale) potranno contare su un registro pubblico che sancirà l’unione. Un primo passo verso la civiltà… qualcuno lo spiegasse ai nostri politici!

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