Nel 2010 l’assemblea comunale di Pazardzhik, in Bulgaria, ha implementato un decreto in cui si proibiva qualunque atto promosso dalla comunità lgbt. In pratica a gay, lesbiche, transessuali e bisessuali è stato vietato di sfilare tra le strade della cittadina, l’ordinanza è stata avvalorata da un tribunale che ne ha dato legittimità in quanto – secondo quello che si apprende – non è ammissibile concedere diritti a coloro che hanno “orientamenti sessuali innaturali”.
La Corte suprema europea ha emesso una dichiarazione in cui ha riconosciuto nel decreto la misura discriminatoria verso coloro che appartengono a minoranze sessuale. A Pazardzhik, le cose cambieranno a breve: il divieto dovrebbe cessare a breve in quanto viola i diritti umani dei cittadini.