Le dichiarazioni che non ti aspetti. Cesare Prandelli, nella prefazione del nuovo libro di Alessandro Cecchi Paone, Il campione innamorato. Giochi proibiti dello sport, si schiera a favore dell’omosessualità. Il ct azzurro si augura inoltre che preso qualche calciatore possa fare coming out:
L’omofobia è razzismo, è indispensabile fare un passo ulteriore per tutelare tutti gli aspetti dell’autodeterminazione degli individui, sportivi compresi. Nel mondo del calcio e dello sport resiste ancora il tabu nei confronti dell’omosessualità, mentre ognuno deve vivere liberamente sé stesso, i propri desideri e i propri sentimenti. Dobbiamo tutti impegnarci per una cultura dello sport che rispetti l’individuo in ogni manifestazione della sua verità e della sua libertà. Magari presto qualche calciatore farà coming out.
Le parole di Prandelli hanno suscitato grande approvazione all’interno del mondo gay. Il circolo di cultura omosessuale Mario Mieli fa sapere:
E’ un contributo coraggioso nello scoperchiare il forte clima di tabù e di paura che circonda ancora il tema dell’omosessualità nello sport. Tema che si alimenta ancora di pregiudizi tanto falsi quanto duri a morire. Auspichiamo che la voce di Prandelli non rimanga unica nel deserto ma sia l’apripista di iniziative politiche di inclusione nel mondo dello sport.
Paola Concia del Pd:
Ringrazio il commissario tecnico per il coraggio di squarciare il velo dell’omofobia e del tabù omosessuale nello sport: finalmente qualcuno che dice la verità.
Paolo Patané, Arcigay:
Bella pagina di educazione, cultura e civiltà che fa onore al Paese.
Carlo Cremona, I-Ken onlus:
Prandelli ha centrato il problema perché lo sport è uno degli ambiti dove l’omofobia è in agguato. Mi viene in mente la foto tra Piquet e Ibrahimovic che è impazzata sul web con commenti e pesanti parole. Il mondo dello sport, soprattutto il calcio, ha difficoltà a parlare di omosessualità. Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis dia un messaggio di rottura. Il 17 maggio è la giornata contro l’omofobia, i giocatori del Napoli potrebbero scendere in campo in un match con una maglia speciale per sensibilizzare l’opinione pubblica.
In queste parole c’é la straordinaria umanità di Prandelli, che ho incontrato a settembre. L’ho trovato un uomo di incredibile semplicità, capace di approccio con assoluta al tema di fronte al quale il calcio si chiude a riccio. Non si è mai posto il problema in vita sua in termini discriminati, non si è mai chiesto come vivessero la loro dimensione affettiva e sessuale i calciatori. È abbastanza rivoluzionario perché in Italia da Moggi a Lippi, ad Allegri sono stati in tanti a negare il manifestarsi di un’altra sessualità nel calcio. La normalità rivoluzionaria di Prandelli irrompe dopo anni di ipocrisia.
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