Per la prima volta nella storia del nostro Belpaese, l’Istituto nazionale di Statistica fotograferà, senza alcuna eccezione, le varie tipologie di unioni includendo anche la dicitura “Convivente in coppia con l’intestatario”, rivolte anche a persone dello stesso sesso. Paola Concia è entusiasta per il traguardo raggiunto (Fonte Il Corriere Della Sera):
Infatti io ci scriverò che sono coniugata. Sto preparando anche uno spot per pubblicizzare la novità, perché è chiaro che in un Paese omofobo come il nostro ci sarà resistenza. Bisogna vincere la paura, l’Istat è una cosa seria, capiremo finalmente quanti siamo e saremo più forti.
Di tutt’altra opinione (manco a dirlo), Carlo Giovanardi:
La trovo un’ iniziativa positiva che forse mostrerà che non si tratta poi di quel fenomeno così diffuso come viene presentato. Come per le aggressioni a sfondo omosessuale, che non sono il fenomeno dilagante che dicono. A volte sui numeri ci si gioca un pochino, adesso finalmente sapremo.
Il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, ha motivato l’allargamento alle coppie gay in occasione del nuovo censimento (Fonte Asca):
Nel 15* Censimento generale della popolazione e delle abitazioni non c’e’ alcuna valutazione delle scelte sessuali ne’ delle coppie omosessuali. Questo non rientra nel compito del censimento. Nel 2001, c’e’ stata una confusione tra chi si dichiarava convivente e chi si era classificato in modo non chiaro. Questo ha fatto in modo che oggi ci sia una chiara indicazione sulla compilazione del questionario. Le regole internazionali rendono obbligatorio questo tipo di domande solo dove le norme nazionali lo prevedono.