Quello dei doppi standard tra etero, gay e lesbiche è una realtà che non si può fare a meno di notare quando ci si ritrova ad analizzare il mondo in cui viviamo. Anche quando ci si hanno notizie belle tanto quanto il raggiungimento di diritti agognati. E’ “colpa” della società nella quale viviamo che mostra sempre i suoi veri colori.
Le unioni civili vengono viste dagli omofobi come un rivoltamento della “normalità” delle cose. E complice un feticismo dei più beceri spesso e volentieri il clamore creato da due uomini innamorati non è lo stesso causato da due donne. E’ un atteggiamento questo notabile anche in temi molto caldi come le famiglie arcobaleno: una coppia di lesbiche verrà osteggiata, ma mai quanto una gay. Quello che potrebbe sembrare ai più un lamento sterile non solo è la realtà dei fatti ma anche una delle espressioni più forti del doppio standard nel quale la popolazione vive da sempre e che lei stessa continua a fomentare.
Se c’è un concetto che difficilmente entra nella testa delle persone è che a prescindere dal genere e dalla sessualità siamo tutti uguali. Con gli stessi diritti e doveri. Ma soprattutto con la stessa libertà di amare e non essere osteggiati. E’ per questo che quando una coppia gay o lesbica viene posta in secondo piano rispetto ad una eterosessuale la rabbia è spesso difficile da contenere. Si può fare qualcosa? La risposta è positiva: cambiare le cose è possibile. Basta troncare i doppi standard sul nascere, dal basso. Attraverso il nostro comportamento ed educando gli altri.
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