Ad Oggi, Francesco Facchinetti (neo testimone della nuova campagna del Gay Village) ha espresso il proprio punto di vista sulla questione dei gay in Nazionale lanciata da Cecchi Paone e commentata aspramente da Antonio Cassano:
All’inizio l’ho giudicato male anch’io. Poi, però, ho visto il video della sua conferenza stampa: la sua non era cattiveria, ma una maniera un po’ superficiale di dire le cose, senza pesarle troppo… Antonio Cassano è un uomo di cuore, capisco che possa aver offeso molte persone ma almeno l’ha fatto per leggerezza, non per cattiveria. Cecchi Paone, invece, è una persona colta. Sa quello che dice.
Ha aggiunto:
Quando Alessandro Cecchi Paone ha dichiarato di aver avuto una relazione con uno dei calciatori della Nazionale e che i gay in squadra sono almeno due, sono rimasto di stucco. Dire che in Nazionale ci sono tre metrosexual, due gay, un bisessuale, significa voler scatenare un putiferio… Lui parte dalla convinzione che fare coming out, ovvero dichiarare la propria omosessualità, sia un atto di coerenza. Che i gay non debbano vergognarsi di essere gay. Il coming out è una scelta molto personale, non la si può imporre. Ognuno deve essere libero di fare quello che vuole.
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