Un preoccupante episodio di omofobia è accaduto a Reggio Calabria, vittima un giovane di 28 anni. L’omosessuale ha raccontato a Repubblica quanto accaduto durante la serata di sabato:
Mi trovavo in centro, in via del Torrione, davanti ad un locale, in compagnia dei miei amici. Stavamo chiacchierando, intorno all’una e trenta. A un certo punto sono venuti a provocarci quattro o cinque ragazzi. Reggio Calabria è piccola, ci conosciamo tutti, e loro sapevano il mio nome. Ci sfottevano e insultavano, ma inizialmente abbiamo cercato di ignorarli, facendo finta di niente. Dopo un po’, però, mi sono stancato, ho risposto ad uno di loro, chiedendogli cosa volesse. Lui si è risentito, e mi ha detto di piantarla, perché altrimenti sarebbe finita.
Claudio, questo il nome della vittima, dopo uno scambio di battute con gli omofobi è stato colpito in pieno volto con un pugno:
All’improvviso un ragazzo mi dà un pugno in faccia. Una cosa da vigliacchi, perché ha agito di lato, senza che io lo potessi vedere. Mi ha colpito al naso, facendomi sbattere la testa contro la vetrata del locale.
Gli amici lì presenti chiamano il 113 e Claudio viene accompagnato da un rappresentante dell’arcigay in ospedale. Ma è qui che riceve la seconda batosta. Sanguinante e ancora scosso per la violenza viene accusato da un infermiere di essersela cercata:
Prima inizia a dirmi che avrei dovuto rispondere con le mani a quei ragazzi e poi arriva a chiedermi se fossi mai stato con una ragazza. Poi aggiunge che se fossi stato in compagnia di una bella ragazza, non ci sarebbe stata nessuna aggressione. Mi dice anche che secondo lui l’omosessualità è una questione di ormoni e che mi sarei dovuto rivolgere ad uno psicologo.
Immediato l’appoggio da parte di associazioni gay ed esponenti politici. Mara Carfagna del Pdl ha dichiarato:
La risposta più efficace agli episodi di intolleranza violenta contro il presunto ‘diverso’ è la certezza della pena. Sono certa, dunque, che i responsabili dell’aggressione avvenuta ieri notte a Reggio Calabria saranno presto individuati e giudicati con la dovuta severità. L’Italia ripudia ogni forma di violenza: tutti noi abbiamo il dovere di condannarla in maniera ancora più decisa quando questa si presenta per motivi futilissimi, a scopo di discriminazione.
Ignazio Marino del Pd ha affermato:
E‘ davvero grave che un infermiere non sappia che l’omosessualità non è una malattia. Questo operatore che, per giunta, lavora nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale forse ignora quanto stabilì l’Organizzazione Mondiale della Sanità il 17 maggio 1990: l’omosessualità è una ‘variante naturale della sessualità’, sottolineando quindi che essa non può in alcun modo essere associata al concetto di malattia“.E’ evidente che alla base delle affermazioni dell’infermiere non vi sono dati scientifici ma solo gravi pregiudizi. Per cui consiglio, per questo operatore, un corso di formazione immediato e urgente.
Franco Grillini parla di “piaga sociale dell’omofobia”:
La brutale aggressione omofoba di Reggio Calabria aggiunge un nuovo capitolo alla piaga sociale dell’omofobia e della violenza di gruppo contro le persone omosessuali rendendo sempre più urgente l’approvazione di una legge contro l’omofobia come quelle in vigore da tempo in moltissimi paesi europei e occidentali. All’origine della violenza omofoba c’è sempre quel maschilismo particolarmente forte e radicato soprattutto nell’Europa mediterranea dove la violenza anche contro le donne rappresenta un problema che non è ancora stato affrontato con serietà e determinazione. Le affermazioni maschiliste dell’infermiere dell’ospedale dov’è stata ricoverata la vittima dimostrano che una legge contro l’omofobia è necessaria sia come strumento efficace di tutela sia come deterrente e strumento educativo verso gli atteggiamenti intollerabili di supponenza omofoba.
Laura Cirella, coordinatrice provinciale di Sel a Reggio, parla di “rabbia, dolore, sconcerto”:
Leggere ciò che è accaduto al giovane Claudio fa davvero molto male. Rabbia, dolore, sconcerto, un mix di sensazioni che ti fanno gridare ‘ma perche’?’, anche se non esiste alcun logico e ragionevole motivo a ciò che è successo ieri sera. Perché dare un cazzotto gratuito a un ragazzo, perché insultarlo e dileggiarlo perché è omosessuale? Ma soprattutto, una volta giunto in ospedale, laddove Claudio avrebbe dovuto sentirsi semplicemente al sicuro, perché ancora umiliarlo? Questa storia è davvero raccapricciante. Claudio ha subito una doppia aggressione omofoba, una violenza discriminatoria e machista della quale questa società è intrisa fino al collo, compresa la nostra ‘tranquilla’ cittadina, una Reggio che non si scompone mai, che non si indigna né si stupisce di fronte a nulla.
Claudio ha subito la frattura del setto nasale e ora dovrà operarsi. Dopo l’intervento valuterà come agire per vie legali.