Nel corso di un’intervista a Klauscondicio, Carlo Giovanardi ha rivelato di non aver apprezzato il musical Priscilla (al Ciak di Milano) che narra le vicende di tre cantanti travestiti, di cui uno con un figlio di otto anni (Fonte Il Giorno):
Credo che un padre che si rivela gay al proprio figlio di otto anni possa creargli dei problemi. Può capitare anche che un bambino abbia un padre o una madre che possono avere dei problemi, delle patologie. Chi si trova a vivere situazioni di questo tipo, anche nei confronti delle altre famiglie e degli altri bambini, qualche problema ce l’ha. Credo che un bambino di otto anni faccia fatica a orientarsi e a capire la situazione in cui si trova a vivere, confrontandola con altre. Secondo me qualche domanda se la pone.
Nello spettacolo, tratto dal famoso film australiano del 1994 di Stephen Elliott con Terence Stamp, il bambino accetta candidamente la natura omosessuale del padre. Ma secondo il buon Giovanardi la realtà è ben diversa:
Un conto è la finzione, un conto la realtà. Una situazione simile qualche problema al minore lo crea.
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