In Italia l’omofobia incalza: aggressioni ai gay pride

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Probabilmente con il Governo Meloni una cosa del genere non ci sorprenderebbe nemmeno più di tanto, ma va comunque evidenziata questa problematica. Sono diversi mesi che le manifestazioni per i diritti LGBTQ+ sono mirino di omofobi anche abbastanza violenti. Dal nord fino al sud i gay pride stanno diventando luoghi pericolosi per le aggressioni che gli attivisti subiscono ma che si ripercuotono su tutte le persone anche esterne. Ecco alcune testimonianze.

Circa 15-20 ragazzini si sono avvicinati. Eravamo circondati, e ci veniva posta la domanda: chi è frocio qui in mezzo? Ho alzato la mano. Da lì in poi, la confusione. Il branco di ragazzi iniziava a inveire contro tutti noi. Ci lanciavano pietre, tiravano calci, graffi, borsate in faccia, eravamo soltanto sei e non eravamo in grado di reagire. Poi uno di noi ha iniziato a sanguinare, loro sono scappati. Siamo tornati a casa, terrorizzati” questo è il contenuto pervenuto alla consigliera comunale di Bologna Porpora Marcasciano e la vicesindaco Emily Clancy. Bologna città aperta è divenuta schiava di una baby gang che si è fregiata già di diversi episodi di violenza e le forze dell’ordine non sono molto collaborative.

In Italia l'omofobia incalza: aggressioni ai gay pride Manifestazioni Gay Omofobia
La comunità Lgbt manifesta ai giardini reali contro gli ultimi episodi di omofobia accaduti nel nostro paese. Torino 04 giugno 2021 ANSA/TINO ROMANO

Ci spostiamo a Pavia dove i fondatori del Coming-Aut-Pavia LGBT Community Center fanno sapere che le richieste di aiuto per atti di violenza sono arrivate a 300. Uno degli episodi più significativi è quando una coppia, nei giorni del Pavia pride, uscita dalla stazione viene inseguita da un signore che li minaccia “vuoi vedere come ti ammazzo gay di merda” poi li insegue ed il tutto nell’indifferenza totale della folla intorno.

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A Palermo la folla invece ci fanno sapere che interviene anche se comunque non a favore degli attivisti lgbt. In un locale della città un gruppo di persone che avevano partecipato al Pride viene raggiunta da insulti e sputi prima da una signora, poi da un signore ed infine cacciati anche dal gestore. Inutile l’arrivo di carabinieri ed ambulanza, ormai gli aggressori si erano dileguati rendendo inefficace l’identificazione. Risalendo ancora a Chieti un gruppo di matrice fascista ha attaccato le famiglie arcobaleno spaventando anche i bambini presenti infiltrandosi tra i manifestanti elargendo minacce, alla fine le famiglie sono state scortate alle proprie auto dalle forze dell’ordine. Insomma una situazione insostenibile ma le manifestazioni del pride andranno ancora avanti fino al termine del periodo previsto per il 16 settembre contro un Governo che sembra alquanto favorirle. Il presidente dell’Arci Gay denuncia “aggressioni sempre presenti, ma mai a questi livelli”.