Segnatevi questo giorno sul calendario. Oggi, dieci maggio 2013, il ministro delle Pari Opportunità, Josefa Idem, ha dichiarato pubblicamente che tra i primi impegni del suo ministero vi sarà una legge per il riconoscimento delle unioni gay. Un vero sogno in un paese come il nostro che non riconosce alcun diritto alle coppie omosessuali.
A memoria di chi vi scrive non vi è stata mai una presa di posizione così forte da parte di un ministro sulle unioni gay e civili. Il neo-ministro per le Pari Opportunità, Sport e Politiche Giovanile del Governo Letta, Josefa Idem è molto ferma sulle sue intenzioni. E dopo tanto tira e molla, promesse fatte e non mantenute in campagna elettorale (perché a livello politico finora si è visto veramente poco visto che nemmeno una legge contro l’omofobia si è stati in grado di varare, N.d.R.) un atteggiamento di questo genere è più che apprezzabile. Ecco cosa ha dichiarato il ministro in un’intervista con il quotidiano “La Repubblica”:
Perché non deve importare se uno ha scelto di condividere la vita con una donna o un uomo, se una persona è gay, lesbica o eterosessuale. La cosa fondamentale è che tutti i cittadini devono avere gli stessi diritti, senza distinzione di sesso.”È ingiusto non poter stare accanto a chi si ama se è malato perché lo Stato ti considera un semplice conoscente. Non devono esistere cittadini, o coppie, di serie B.
Certo, dalle parole ai fatti probabilmente ancora ci vorrà del tempo, ma non dobbiamo dimenticare che anche la Consulta spinge da tempo sulla questione ed in maniera ufficiale. Che sia arrivata la volta buona? Certo, non si parla ancora di matrimonio, ma è innegabile che rispetto al nulla, è già un passo da apprezzare. Differente è la posizione al momento per le adozioni, e non per un punto di vista personale ma per una analisi diretta della situazione del nostro paese, una realtà purtroppo ancora lontana dall’essere accettata qui in Italia.
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