La Serie A e il gay, un rapporto sempre negato da tutti gli addetti ai lavori, solo perché la “masconilità” di questo sport non ammette l’omosessualità. Eppure di calciatori gay ce ne sono, ma non vengono allo scoperto. Parola di Fabio Canino, scrittore e icona gay, e anche conduttore radio e televisivo, che ha voluto dedicare un romanzo allo sport che più di tutti non vuole sentir parlare di omosessualità.
“Le parole che mancano al cuore” racconta una storia LGBT nello sport che rifiuta in ogni modo l’evidenza. Sembra impossibile che non esistano calciatori gay, e infatti lo è. Il problema è l’isolamento che vivrebbero, se uscissero allo scoperto. Basta ricordare cosa successe ai Mondiali storici dell’82, che i più giovani non ricorderanno.
L’Italia stentava, e allora uscì la storia di presunte omosessualità, a giustificare lo scarso rendimento. Come dire, se sei gay, giochi male. E poi il primo a fare coming out, Justin Fashnau, che vede la sua carriera distrutta, dal 90 in poi, proprio per questo, fino a suicidarsi nel ‘98. Si dirà, ma era 30 o 40 anni fa, ora le cose sono cambiate. Non nel calcio, perché di coming out non ce ne sono.
Il libro e la Serie A
Arriva ora il libro dell’attore, conduttore e scrittore Fabio Canino, che speriamo sia un altro piccolo contributo all’apertura, nel calcio, del coming out.
Fino ad oggi però, solo il Manchester United ha voluto dichiararsi gay friendly, mentre il resto del mondo calcistico continua a fare muro, impedendo a molti calciatori di farsi avanti. Alcuni dicono che il problema sono gli ultrà (Francesco Coco), altri che le squadre sono piene zeppe di gay.
La strada è ancora lunga, e per il momento si può solo sognare la libertà con la storia di Thiago e Matteo, scritta da Canino. Una storia di incontri segreti, tra il brasiliano Thiago, appena arrivato e già rivelazione del campionato, dove incontra il compagno di squadra Matteo. Dal Real Madrid all’Italia, per una grande storia d’amore nell’omofobia del calcio italiano.
D’altra parte, secondo le statistiche, il 10% dei calciatori sono gay, ma hanno paura, e sono pochissimi ad aver fatto coming out (Oliveira).