Della Russia e della sua omofobia si è quasi smesso di parlarne. Il problema è che la situazione è lungi dal risolversi positivamente, anzi. Secondo l’ultimo rapporto dell’Human Right Watch (HRW), nella terra di Putin ormai la discriminazione gay è stata ampiamente legalizzata, con tanto di retate ed aggressioni.
Ed il mondo resta a guardare, immobile. L’Italia più che mai, visto che spesso condivide comportamenti analoghi alla Russia. Non si sarà a quei livelli,ma non vediamo la politica muoversi pubblicamente contro l’omofobia: il massimo che sperimentiamo è al contrario un sentimento avverso espresso in modo ignorante e pieno di odio dai singoli. Con l’adozione delle misure anti-LGBT sancite da un decreto del giugno del 2013, la situazione in Russia è peggiorata sensibilmente. Centinaia di persone picchiate, umiliate, derise e considerate come cittadini di serie B per la propria sessualità che non riescono a ricevere appoggio nemmeno dall’estero. Spiegano dall’HRW:
La violenza vissuta da persone LGBT in Russia è inconfondibilmente motivata da omofobia, ma le autorità ignorano deliberatamente che si tratti di crimini di odio e non riescono a proteggere le vittime.
Ci pare ovvio, visto che è stato lo stesso governo a dare il via libera a questa barbarie omofoba dando ampio spazio ai vigilantes anti-LGBT. Di tutte le persone intervistate la quasi totalità ha riportato di essere stata malmenata o minacciata pesantemente, soprattutto in quelle rare occasioni nelle quali le persone sono riuscite a manifestare a favore dei propri diritti. Ce lo chiediamo: il mondo capace di indignarsi giustamente se un animale viene maltrattato, sarà altrettanto capace di dire la sua in questo caso? Lo speriamo proprio.
Photo Credit | Thinkstock