Torna a far discutere la legge omofoba approvata in Russia e contraria ad ogni forma di propaganda omosessuale. Il protagonista delle prime pagine dei giornali nazionali è Sergey Kondrashov, manifestante arestato a San Pietroburgo qualche giorno fa e colpevole di non aver rispettato la legge anti-propaganda.
L’uomo era stato arrestato dalla polizia locale per aver mostrato un cartello che citava le seguenti parole:
Una cara amica di famiglia è lesbica. Io e mia miglie le vogliamo molto bene e la rispettiamo, la sua famiglia è come la nostra.
Il manifesto, giudicato pericoloso dalla polizia locale, ha confermato l’arresto da parte della Corte nazionale che ha tuttavia evitato di citare in pubblico l’applicazione della legge, giudicata dal popolo antidemocratica, nonostante sia stata approvata e fortemente voluta dal Presidente Vladimir Putin.
A favore del manifestante anche Andre Banks, direttore esecutivo di AllOut.org:
Questa legge ha causato imbarazzo alla nostra città. L’arresto di un uomo eterosessuale ci ricorda ancora una volta quanto la legge sia antidemocratica e omofoba. Il Primo Ministro deve intervenire al più presto e fermare una legge considerata da tutti come anacronistica.
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