L’Unione Europea non ha (formalmente) commentato la brutta pagina offerta dalla Camera sulla mancata approvazione del disegno di legge sull’omofobia ma ha inviato dei segnali di sdegno e delusione tramite comunicati stampa di condanna. Mattew Newman, portavoce della commissaria Ue Viviane Reding, ci ha tenuto a precisare il suo punto di vista sulla spinosa questione:
Non facciamo commenti sul voto dell’Italia o di altri paesi, perché la Commissione non commenta le legislazioni nazionali. Certamente, l’omofobia è grave e più volte la commissaria Reding ha fatto dichiarazioni per denunciarla. Inoltre gli Stati membri si sono impegnati a lottare contro le discriminazioni e in particolare contro l’omofobia. Ma le leggi degli stati sono un affare nazionale.
Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, si è unito al coro di dissensi:
Sono rattristato dal sentire che ancora una volta il Parlamento italiano ha bocciato la legge sull’omofobia. L’aver votato contro una proposta di legge sull’omofobia rischia di inviare ad alcuni un segnale negativo. La soluzione migliore è che i singoli paesi introducano una legge esplicita sull’omofobia.
Gli ennesimi appelli inascoltati?