Malta vieta la terapia per convertire i gay e diventa una delle nazioni del mondo più avanzate in materia di diritti umani. Sopratutto se si pensa ad un paese come gli Stati Uniti, dove le stesse rischiano di tornare attuali a breve. Un passo di civiltà, quello dello stato mediterraneo davvero notevole.
Non parliamo di un paese perfetto: esiste ancora il divieto di aborto nell’isola e molto ancora si può cambiare in positivo di questi stato ultracattolico. Ma è evidente che per ciò che concerne la comunità LGBTQ i passi in avanti sono stati tanti e decisi. Il Parlamento ha imposto il divieto per i medici di prescrivere le cosiddette “terapie riparative” per l’omosessualità e con esse qualsiasi pratica punti allo stesso obiettivo: l’identità di genere di una persona deve essere considerata sacrosanta e nessuno può decidere altrimenti.
Non solo: finalmente lo stato ha stabilito la depatologizzazione di tutti gli orientamenti sessuali, delle identità di genere e delle espressioni di genere, dando modo anche ai minori di 16 anni la possibilità di richiedere il cambio di genere sui documenti, senza aver bisogno di un Tribunale o dell’approvazione dei genitori. Chi non rispetterà le norme rischierà una multa o il carcere a seconda della gravità del reato commesso. Nonostante uno stampo ultracattolico il primo ministro laburista Joseph Muscat, in carica dal 2013, sta facendo molto per cambiare il suo paese: nel 2014 è stato il momento delle unioni civili, poi è arrivata l’adozione per le coppie dello stesso sesso e norme per evitare le discriminazioni sessuali.
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