Milano: lesbica picchiata per omofobia secondo pm

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Milano: lesbica picchiata per omofobia secondo pm Cultura Gay Il pm, Elio Ramondini ha condannato l’uomo che il 7 settembre, in un ristorante a Milano, ha colpito con un pugno al naso una lesbica di 29 anni in compagnia di un’amica. Il magistrato ha contestato ‘l’aggravante dell’aver agito per motivi abietti quali l’omofobia’ all’aggressore di 35 anni nonostante, oggi, non ci sia una norma che punisca gli atti omofobi. Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, applaude (con riserva) la decisione del giudice (Fonte Repubblica):

E’ molto positiva la decisione del pm di Milano, Elio Ramondini, di contestare l’aggravante dell’aver agito per motivi abietti quali l’omofobia all’uomo di 35 anni che, lo scorso 7 settembre, in un ristorante a Milano ha colpito con un pugno al naso una donna di 29 anni. Resta però urgente che il Parlamento introduca norme certe anti-omofobia nel codice penale perché la norma a cui si appella il Pm può risultare aleatoria. Solo approvando precise norme anti omofobia i giudici potranno condannare autori di violenze omofobe applicando con certezza le aggravanti.

Entusiasta anche Paola Concia, tra le promotrici della legge anti-omofobia (Fonte Agenzia Parlamentare):

Il Pm di Milano Elio Ramondini, in assenza di un aggravante specifica per i reati a sfondo omofobo, ha giustamente deciso di far rientrare l’omofobia tra i motivi abbietti per i quali è prevista l’aggravante generica. Questa è la prova provata che il paese ha bisogno con estrema urgenza di una norma che contrasti le aggressioni a sfondo omofobo e transfobico, perché altrimenti la magistratura sarà costretta a sostituirsi alla politica per colmare un vuoto normativo che non garantisce un’efficace lotta alla violenza e che rappresenta una sconfitta per le istituzioni. E’ evidente che questa decisione costituisce un precedente per tutti i futuri casi di violenza omofoba e transfobica. Dopo che il centrodestra ha bocciato la legge contro l’omofobia e la transfobia, mi auguro che i magistrati vogliano seguire la linea tracciata dal loro collega di Milano e che la politica si decida a svolgere, con senso di responsabilità, il ruolo che gli compete: ovvero legiferare su quella che oramai è una vera e propria emergenza nazionale.

Rossana Praitano, Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, si accoda ai pareri favorevoli sulla sentenza (Fonte Il Giorno):

Riteniamo che il pm Ramondini abbia saggiamente interpretato quello che è accaduto ed abbia conseguentemente chiesto l’aggravante. Questo ci riempie di soddisfazione. L’aggravante della discriminazione per motivi sessuali e personali, non contemplata dal nostro ordinamento, può evidentemente essere applicata grazie al buon senso dei giudici. Buon senso, che evidentemente i nostri politici non hanno. La comunità glbt continuerà con determinazione a lavorare affinchè il nostro ordinamento contempli definitivamente e seriamente una legge contro le discriminazioni in base all’orientamento sessuale e l’identità di genere.

Rocco Buttiglione ritiene, invece, che non ci sia bisogno di una legge nazionale che tuteli gay e lesbiche (Fonte Il Velino):

Aggredire fisicamente un omosessuale per le sue scelte è una cosa indubbiamente abietta. Per questo motivo appare del tutto corretta l’interpretazione del pubblico ministero di Milano che ha contestato l’aggravante dei motivi abietti all’uomo che ha colpito una donna che era in compagnia di un’amica. Il pm ha interpretato correttamente la legge e ha mostrato che non c’è alcun bisogno di creare discriminazioni con un’aggravante specifica per l’omofobia, che giustamente rientra tra i motivi abietti.

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