Una svolta epocale per gli omosessuali del Marocco, che da questa settimana, hanno la possibilità di leggere discussioni, racconti, notizie politiche su Mithly, la prima rivista araba dedicata interamente all’universo lgbt.
Nata dall’iniziativa di Samir Bargachi, coordinatore del Kif-Kif, associazione per i diritti civili degli omosessuali in Marocco, l’ambizioso progetto ha visto l’immediata collaborazione di importanti giornalisti gay, che hanno lottato per avere piena libertà nei contenuti e temi da trattare. Unica condizione? Non invitare i lettori a ribellarsi all’autorità statale con idee troppo “liberali”.
Anche il sito internet ufficiale del magazine è cliccatissimo e aggiornato in tempo reale, anche se in un’edizione troppo castigata, soprattutto nelle vicende estere, in quei Paesi dove i gay sono ben integrati con il resto della società.
Non c’è alcuna censura formalmente da parte del governo di Mohammed VI, ma nella pratica la strada per la legalizzazione dell’omosessualità è ancora lunga. Ma è già tanto se si pensa che l’articolo 489 del Codice penale punisce da sei mesi a tre anni di carcere gli atti omosessuali.