È paradossale come sia la Chiesa ad accendere un (misero) barlume di speranza nei riguardi del riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso. Mentre nel centro sinistra si fa orecchie da mercante quando si parla di diritti gay, l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, fa sapere che la comunità lgbt può andare incontro ad “altre forme di riconoscimento”.
Fisichella parla di “forme che non contraddicano l’articolo della Costituzione che parla della famiglia“, ma allo stesso tempo aggiunge che ora non è il momento di pensare ai diritti gay in quanto “il Parlamento italiano in questo momento è impegnato su “problemi molto più urgenti”.
Parole tutt’altro che confortanti quelle dell’arcivescovo, però bisogna ammettere che se confrontate con quelle di alcuni politici risultano essere addirittura pregevoli.
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