L’Italia è stata condannata da Strasburgo per il mancato ricongiungimento di una coppia gay costretta a rifugiarsi nella patria di uno dei due perché impossibilitata a vivere come tale in Italia a causa del mancato rilascio del permesso di soggiorno al compagno neozelandese.
La sentenza sottolinea che l’Italia deve risarcire i danni morali alla coppia dato che ha violato il diritto della coppia a non essere discriminata. Il risarcimento previsto è dì 20mila euro. Una cifra irrisoria rispetto ai problemi che la decisione di aver rifiutato il permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare a un cittadino neozelandese che voleva vivere in Italia col suo compagno italiano ha creato. Una sentenza questa, molto importante che come spiega all’Ansa l’avvocato trentino Alexander Schuster, intervento nel procedimento quale rappresentante italiano di Ecsol (European Commission on Sexual Orientation Law):
Questa coppia di amici sono forse i primi rifugiati all’estero per amore, perché nel loro Paese non poteva vivere come famiglia. La decisione di Strasburgo si colloca nel solco della sentenza Oliari e di altre sentenze, che affermano con chiarezza che anche la vita di una coppia omosessuale è vita famigliare e va tutelata al pari di ogni altra.
Quel che è accaduto è ancora una volta dimostrazione di come l’Italia sia essenzialmente una nazione omofoba che non rispetta i diritti di tutti i suoi cittadini. Quel che sarà curioso verificare è se con l’entrata in vigore delle unioni civili finalmente si riuscirà a raggiungere una parità di trattamento anche in questo rendendo possibile il ricongiungimento famigliare.
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